giovedì 27 ottobre 2016

Step 07 - I colori nel cinema


http://weheartit.com/entry/68897665



Il cinema può essere considerato come un'estensione della ritrattistica, esso infatti è l'unione di molteplici fotografie (i fotogrammi, per l'appunto) che, in rapida successione, donano movimento alla rappresentazione. Così come nella pittura e nelle arti visive statiche, anche in quelle dinamiche l'uso dei colori, siano essi scale di grigi o a tavolozza completa, una funzione fondamentale.

Il colore kaki è presente nel titolo film "Khakee (La divisa)", diretto da un regista indiano che racconta il controverso tema della corruzione in India. Il titolo fa allusione proprio al caratteristico colore della mimetica usata dalle forze armate.




Locandina del film Khakee, http://growup.pk/12425/khakee-2004-indian-movie-full



...citare gli innumerevoli film di trattazione bellica sarebbe pressoché impossibile: mi limiterò a riportare le immagini più significative in cui vi è u  massiccio impiego del colore kaki e il relativo film di appartenenza:


da Unbroken, diretto da Angelina Jolie, 2014 https://it.pinterest.com/pin/18929260911280407/



da Salvate il soldato Rayan, Steven Spielberg, 1998 http://skygo.sky.it/ondemand/categorie/cinema/azione/salvate-il-soldato-ryan/44945.shtml

da Fury, David Ayer, 2014 http://archive.dhakatribune.com/entertainment/2014/oct/15/fury-director-brings-pitt-and-cast-together-brotherhood

Non solo divise


Inoltre, analizzando le numerose palette dei colori utilizzate in svariati films, è possibile ritrovare un largo impiego del colore in questione e delle sue svariate sfumature. Vi è in cartoni animati Disney come Toy Story e Il libro della giungla. Inoltre, color cachi è il vestito di Pocahontas, personaggio principale dell'omonimo cartone, uscito nel 1995.

Pocahontas (Disney) https://en.wikipedia.org/wiki/Pocahontas

Nei cult di animazione di Hayao Miyazaki troviamo il cachi nel lungometraggio "Kiki - Consegne a domicilio", "Porco Rosso"e in "Laputa - Castello nel cielo".

Marco Pagot alias Porco Rosso in una scena del film https://alemontosi.blogspot.it/2013/08/la-rai-marco-pagot-e-hayao-miyazaki.html
Inoltre,
Leonardo Di Caprio ne Il Grande Gatsby http://interiormad.com/the-great-gatsby/

Cachi erano anche i pantaloni indossati da Marcello Mastroianni in "Ieri, oggi e domani" durante la celeberrima scena con Sophia Loren:

Step 06 - I colori nella scienza



William Turner - "Luce e colore (la teoria di Goethe) / Il mattino dopo il diluvio"


Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni onda corrisponde un colore. Il nostro occhio percepisce solo una piccola parte delle onde luminose esistenti in natura; a questa corrisponde uno spettro di sette colori: il rosso, l'arancio, il giallo, il verde, l'azzurro, l'indaco e il violetto.

Storicamente, i primi importanti passi fatti dall'uomo in ambito scientifico furono mossi per primo da Isaac Newton, il quale compì uno studio sistematico sulla luce e sul colore dal punto di vista prettamente fisico, tramite il celebre esperimento del prisma che diffrange il raggio di luce incidente.
In epoca romantica (a cavallo tra '700 e '800), alla teoria di Newton si contrappose quella di Goethe, il quale affiancava ai colori una componente emotiva e non puramente scientifica come era fermamente creduto all'epoca. Tale teoria (la farbenlehere) fu fondamentale: un dato cromatico viene percepito in modo diverso a seconda dello sfondo su cui era posto.



 Il cerchio cromatico di Goethe

Il kaki è definito come un colore terziario, ovvero formato da un'unione di un primario con un secondario.




(Immagine da A New Practical Treatise on the Three Primitive Colours Assumed as a Perfect System of Rudimentary, Charles Hayter, Londra, 1826)


Come si muove la sabbia in una clessidra?

Del tutto analogo al colore in questione è il colore sabbia, e proprio riguardo a questa, poco tempo fa, è stata fatta una scoperta alquanto interessante: esisterebbe uno stato trifase all'interno di una clessidra nel quale, la sabbia, coesiste allo stato solido, liquido e gassoso. Sembrerebbe funzionare, sopratutto data la solidità del modello matematico a sostegno di questa curiosa teoria.
Per maggiori informazioni, link alla pagina di Focus, nota rivista di divulgazione scientifica.














































giovedì 20 ottobre 2016

Step 05 - I colori nella musica

Il colore Kaki è peculiarità delle divise militari e delle mimetiche, le quali sono state adottate dalle diverse sottoculture e movimenti artistici durante il corso degli anni: una di queste, l'Hip hop ha fatto del camouflage una vera e propria bandiera, specialmente durante gli anni '90. In questo movimento si identifica il cantante e rapper Isaiah Rashad, della scena di Chattanooga, che ha direttamente chiamato un suo brano Khaki, contenuto nell'album Welcome to the game, datato 2014.
Qui di seguito ne è riportato il testo:

[Prodotto da Astronote]


[Verso 1]
"Far from a nigga, don't call me a nigga 'less you call me my nigga
I love niggas, I'm your only white friend
I bet you hate your own complexion, bet you wish you light skin
I dream a dream and write 'em like right then I bet you dreamed 'em beforeBut it's the hesitant the fear of all the shit you don't know
My momma told me not to listen to them bitches no more
And ever since I've been riding in my Honda solo, 4-door, it's kinda busted
It get me to my girlfriend house so I can bust it, I see potential
I feel it in my soul, kinda bitter with my father, tryna let that shit go
But I don't know

[Rit.]
I wanna smoke the pain away but the weed'll get me fired
From a job that I need, where's the weed? (Man, fuck it)

[Verso 2]
I ain't tryna change the world, I just wanna change my own life
And transition a couple wrongs right, up
One of them long nights, contemplated suicide
In the mirror you and I, it's do or die
I love my poppa man
Them niggas without a father, hope the chopper jam
Big brothers and single mothers put they kids first
Bang bang, whoopty-whoop guess who was hit first, khaki
Bitch"


Ragazzo appartenente alla cultura hip-hop, vestito in camouflage


Step 04 - I colori nel mito

Fin dall'antichità, l'uomo, interrogandosi di fronte all'ignoto, ha trovato spiegazione a fatti apparentemente oscuri tramite l'invenzione di miti e leggende. Caratteristica fondamentale di questi, che si sono evoluti e tramandati fino ad oggi, è quella di conservare una componente fantastica ed un'altra realistica, denotando così una natura sensibile della mitologia.
I colori sono un elemento essenziale della memoria: l'essere umano, infatti, ricorda anche grazie all'associazione cromatica. Ne consegue che il mito è un elemento profondamente "colorato", ricco di sensazioni uditive, tattili ma sopratutto visive. 
Secondo quanto riporta l'Enciclopedia Treccani, il loto è un termine indicante numerose piante comuni, tra le quali il kaki, colore di interesse di questo blog. 

La leggenda del fiore di loto è senza dubbio una delle più antiche e variegate tematiche del mito, ritrovabile in numerose culture apparentemente  molto distanti tra di loro, sviluppatesi in tempi e contesti profondamente differenti: Egitto, India e Asia. 

I principali significati del Loto provengono dal Buddismo, nel quel assume una connotazione di purezza, crescita spirituale e consapevolezza di sé. Si tramanda infatti che lo stesso Buddha sia nato da un fiore di loto.




Un fiore di loto



Significato del Fiore di Loto

Cosa rende esattamente questo fiore così carico di significato per l'uomo? Indagando nella biologia di questa pianta e nel suo comportamento in natura è possibile trovare una risposta.
Il loto, infatti, è una pianta tipica delle zone salmastre e paludose, e nonostante ciò riesce a conservare colori e profumi puri e incontaminati, grazie alla caratteristica idrofoba dei suoi petali. Esso si eleva sul proprio stelo, emergendo dall'acqua stagnante, così come l'essere umano si eleva dal fango della vita terrena, con le sue difficoltà, i suoi scorni, i suoi compromessi. Richiude i petali la sera per poi riaprirli la mattina, così come fa l'uomo riposando e rigenerandosi.
Queste caratteristiche sono state rese antropomorfe mediante tratti femminili, tipici della purezza, grazia e fertilità.

Divinità induista adagiata su di un fiore di loto




Il  Loto nel mito


Antico Egitto: 


Dettaglio di un dipinto egizio nel quale è raffigurato un fiore di loto





Nella civiltà egizia il Loto, fiore della  ninfea,  era simbolo di rinascita e rigenerazione:  sbocciava al mattino e rivolgeva i propri petali verso la luce del sole; similmente faceva   la divinità Atum   durante il suo  viaggio cosmico. Egli stesso, secondo il mito , nacque da questo fiore. A taleleggenda vi sono differenti variazioni e interpretazioni: secondo alcune fu il sole a nascere da un fiore di loto ch emerse da uno stagno, rappresentante il caos primordiale.  Altre  ancora indicano il dio  Ra a nascere da questo fiore. 



Rappresentazione egizia  del fiore di loto e dell'occhio di Ra
                            




Numerosi utilizzi di questa piante venivano fatti durante gli svariati rituali che si tenevano quotidianamente nella società egizia: si offrivano infatti alle divinità e ai morti durante i riti funebri fiori dorati in simbolo di sacrificio. Il Libro dei morti riportava addirittura una formula magica tramite la quale potersi trasformare in questo fiore e ricevere il dono della rigenerazione eterna.


India:

Come detto in precedenza, molto diffusa è l'analogia tra fiore e condizione umana: così come il fiore emerge dall'acqua salmastra, allo stesso modo l'uomo si erige verso una condizione di superiorità, di distacco dalle bassezze del mondo sensibile e può fare ciò tramite ortiche meditative e rituali. Secondo alcune concezioni il loto rappresenta il simbolo della meditazione e della consapevolezza interiore. In questa religione, creazione e rigenerazione sono attributi femminili incarnati dal fiore stesso e dalle sue rappresentazioni mediante divinità, tipicamente donne, partorite dal calice del fiore. 
Storicamente, sono state raccolte non meno di 6.000 anni di testimonianze che associano il loto alla cultura ed alla religione indù. Un profondo significato viene attribuito al loto nella mitologia, nelle narrazioni epiche, nelle sacre scritture e nella letteratura Sanskrita, ed esso rappresenta il motivo prevalente nella scultura, nell'architettura, nella pittura e nelle decorazioni rupestri.

Il mito di Vishnu

La nascita di Vishnu



Secondo quanto tramandato da un'antica leggenda, dall'ombelico del dio Vishnu sbocciò un fiore di loto al centro del quale sedeva il dio Brahma. Ciascuna delle divinità della triade Brahmanica, Brahma (il creatore), Vishnu (il protettore) e Shiva (il trasformatore) sono associati a questa pianta.

Il mito di Lakshmi

La dea Lakshmi, dea della fortuna e della prosperità e personificazione della bellezza femminile, viene raffigurata seduta su un fiore di loto rosa in piena fioritura e con un fiore di loto nella mano destra. Secondo la leggenda, Lakshmi nacque da un fiore di loto sbocciato sulla fronte del dio Vishnu ed ancora oggi, nel culto di Lakshmi, viene utilizzata una corona composta da 108 semi di loto.

La da Lakshmi, adagiata su di un fiore di loto
Cina:

Nella cultura cinese, il Loto d'oro rappresenta i piedi volutamente deformati delle donne, mediante apposite fasciature utilizzate fin dalla tenera età, al fine di ottenere arti più piccoli, simbolo finezza ed eleganza. L'origine di questa particolare pratica si fa risalire ad una leggenda secondo la quale una concubina in imperiale, per ricevere il favore dell'imperatore si era fasciata i piedi con fettucce di seta  bianca e danzare di fronte all'uomo la famosa Danza della seta bianca. 

I piedi del Loto d'oro https://scarta.it/2015/06/18/lultima-cina-dei-piedi-di-loto/
                       

Giappone:

La divinità Aizen Myo-o

  Esistono numerose affinità tre la varie religioni e i rispettivi miti e leggende. Nella religione giapponese, ricca di divinità esiste una divinità, Aizen Myo-o, vera e propria trasposizione della dea induista Lakshmi, raffigurata anch'essa su di un fiore di loto.